mercoledì 28 maggio 2014

Aprile 1917 di I.A.Bunin

TRADUZIONE LETTERALE



1.Arrivai a Pietroburgo, uscii dal vagone, mi avviai per la stazione. Qui, a Pietroburgo, era ancora più spaventoso che a Mosca, come se ci fosse ancora più gente, completamente non a conoscenza di che cosa fare e gironzolava totalmente in maniera insensata  per gli ambienti della stazione. Io uscii sul terrazzino per prendere un vetturino. Anche il vetturino non sapeva che cosa doveva fare-portare o non portare e non sapeva che prezzo stabilire.
- All' "Europeo",- dissi io.
Egli ci pensò un po' e rispose a caso :
- 20 rubli.
Il prezzo era per quel tempo ancora completamente ridicolo. Ma io accettai, mi sedetti e partii.

2.Le macchine del governo con le bandiere rosse percorrevano la Neva. Sulla via centrale inaspettatamente il vetturino mi disse che là molti degli uomini con la barba stavano già discutendo.
-Ora il popolo è come una bestia senza il suo pastore, tutto rovina e ancor di più rovina sé stesso.
Io chiesi:
-Allora che cosa si può fare ?
-Fare?- disse lui. -Adesso non si può fare niente. Adesso è tutto finito. Adesso non c'è nessun governo.
Mi guardai intorno, in questa Pietroburgo... << Giustamente, tutto è finito>>. Ma in fondo all'anima io ho ancora qualche speranza e ancora non credo nella totale assenza di un governo.
           Non credere, tuttavia, non fu possibile.

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